Episodios

  • Azienda Agricola Giacomo Grassi - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 22 2025

    L’ Azienda Agricola Giacomo Grassi nasce da una tradizione agricola secolare, fondata sull’equilibrio tra sapere contadino e ricerca dell’eccellenza. Nel 2004, studio e sperimentazione, ha realizzato il primo imbottigliamento di olio monovarietale, ampliando poi la produzione a vino, vinsanto e grappe. Passione e curiosità sono da sempre il motore della sua ricerca: ha dedicato anni allo studio e al perfezionamento dell’arte della coltivazione, raccolta e lavorazione delle olive e più di recente ma con stesso entusiasmo e dedizione anche alla viticoltura, con vini in tiratura limitatissima ma ricchi di personalità. Le vigne si trovano a Dudda, nel cuore del Chianti Classico e Giacomo opera in un contesto di biodiversità importante e in regime di sostenibilità ambientale. Tra i vini il grande rosso Pigole di Dudda, l’intrigante bianco Canto delle Sabbie da malvasia, il solido ed elegantissimo Chianti Classico e l’incredibile Vin Santo Opre con decine di anni in caratello. Vini schietti, con sentori e gusto ben definiti, fedeli espressione del terroir e della cura in cantina.

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    4 m
  • Fusi - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 21 2025

    Con salde radici sui colli del Chianti, Fusi è da più di 50 anni un nome di rilievo internazionale nel mondo dell’olio. L’amore per il proprio territorio e la voglia di eccellere hanno trasformato la passione per la viticoltura, già coltivata per il piacere dei propri ospiti e amici, in un ambizioso progetto teso all’eccellenza assoluta. Nel 2024, dopo aver ampliato i propri ettari vitati nel Chianti, Chianti Classico e Maremma Toscana, la famiglia ha dato vita alle Tenute Fusi.

    Mario Fusi (padre dell’attuale fondatore delle TENUTE FUSI Fabrizio Fusi) iniziò da giovanissimo a sognare un futuro tra queste colline. Nel 1946 con cavallo e calesse andava in giro a barattare aringhe, pasta, acciughe in cambio di buon olio e grano che poi rivendeva ai commercianti della zona. Riuscì con i fratelli a realizzare un’attività commerciale.Oggi il tema fondante per l’azienda è la SOSTENIBILITÀ, che significa gestione dei vigneti con metodi biologici, tutela delle tradizioni culturali territoriali. I vigneti sono certificati biologici, coltivati senza l’utilizzo di agenti chimici di sintesi, utilizzando metodi antichi e naturali. L’uso esclusivo della tecnica del sovescio ha lo scopo di migliorare il contenuto di sostanza organica del suolo in modo naturale, arricchendo la biodiversità dell’agroecosistema.Essenze come Favino, Veccia comune, Lupinella, Trifogli, Avena, Orzo, Facelia, Senape, Pannonica, Lupino, Pisello, Rafano vengono seminate in file alterne e tagliate dopo che sono andate a seme. Trinciate e incorporate nel terreno, si trasformano in humus ed elementi nutritivi per i vitigni. Particolare attenzione alla lotta biologica con uso di feromoni sessuali nei confronti dei fitofagi, parassiti della vite e ulivo, per limitare al massimo l’utilizzo di insetticidi di sintesi.Le aziende che conoscete nella nostra serata sono due. La prima è Cantina Fusi Firenze 1946, nel Chianti Fiorentino, a Tavarnelle Val di Pesa, dove si trovano vigneti storici di famiglia: Sangiovese, Canaiolo, Vermentino e Colorino, fino a pochi anni fa adibiti alla creazione di una collezione privata.La seconda è Torre Prumiano a San Donato, nel cuore del Chianti Classico Fiorentino, 152 Ha di proprietà, di cui 33 di vigneti su un terreno calcareo e argilloso (Sangiovese, Canaiolo e Colorino e gli internazionali Merlot e Cabernet Sauvignon), 4 Ha di Olivi, 98 Ha boschivi e 17 Ha di Seminativo. La Torre, il borgo di Prumiano ed i terreni che li circondano vennero acquisiti nell’800 dalla Casata Corsini, terre di storici vigneti legati a questa antica denominazione.La Torre del Chito è un luogo mitico per chi è nato da queste parti e ha rabbrividito ascoltando la leggenda. Torre Medievale Fiorentina, con funzioni di sorveglianza, dalla metà del ‘700 venne abitata da coloni. Tra di loro il Chito, uomo sprezzante verso Dio e gli uomini. Ucciso per legittima difesa con un archibugio da un ombrellaio di passaggio, fu seppellito poco distante. Si dice che il suo fantasma continuò ad abitare la torre e terrorizzare gli abitanti dei dintorni finché sulla tomba non fu piantata una croce di legno.Scopriamo insieme quali sono i loro reami ultraterreni!

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    3 m
  • Fattoi Montalcino - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 20 2025

    La storia della cantina della famiglia Fattoi affonda le sue radici negli anni vitali del boom economico italiano degli anni ’60, un periodo di fermento e crescita che ha segnato una svolta nella società e nell’economia del paese. Fu in questo contesto dinamico, intorno al 1965, che Ofelio Fattoi, animato da una crescente passione per la terra e forte di una solida esperienza maturata nella coltivazione sapiente della vite e dell’olivo, prese la decisione di acquistare un proprio appezzamento di terra per intraprendere un percorso imprenditoriale autonomo.Anni di duro lavoro, sacrifici incessanti e una tenacia incrollabile per gettare le fondamenta di quella che oggi è una solida realtà vitivinicola di medie dimensioni. Con passione e rispetto per il territorio, la famiglia lavora da ormai trent’anni alla produzione di vini pregiati e olio extravergine di oliva di elevata qualità.La filosofia aziendale è legata al terroir di Montalcino. Attualmente l’azienda vanta 9 ettari di vigneti, coltivati con uve Sangiovese grosso, il vitigno nobile che dà origine ai celebri vini: il Rosso di Montalcino DOC, il Brunello di Montalcino DOCG e il Brunello di Montalcino Riserva DOCG. A questi si aggiungono circa 3 ettari di oliveto, dove prosperano circa 700 piante di diverse varietà pregiate, tra cui l’Olivastra Seggianese, il Leccino e il Moraiolo, per un extravergine di oliva dal profilo aromatico unico.La produzione annua complessiva si attesta sulle 50.000 bottiglie: circa 26.000 di Brunello di Montalcino, 20.000 di Rosso di Montalcino e 4.300 di Brunello di Montalcino Riserva, quest’ultimo solo nelle annate eccezionali.La gestione del vigneto è improntata alla massima attenzione per i dettagli e al rispetto dei ritmi naturali della vite. La vendemmia, la potatura e le operazioni di selezione dei grappoli vengono eseguite interamente a mano.I vigneti Fattoi si estendono su un’area collinare a circa 300 mtslm, con un’esposizione solare ideale che favorisce una maturazione graduale e completa dei grappoli. Il terreno, caratterizzato prevalentemente da galestro, una formazione geologica di argilla e minerali, conferisce alle uve e ai vini, una spiccata mineralità e una struttura elegante. In vigna e in cantina rigorose selezioni riducono le quantità prodotte e si concentrasno gli sforzi per una qualità superiore.Il Rosso di Montalcino DOC è affinato in botti di legno per circa 6 mesi, acquisendo complessità e morbidezza. Il Brunello di Montalcino DOCG prevede un invecchiamento in legno di almeno 3 anni, seguito da affinamento in bottiglia. Per il Brunello di Montalcino Riserva DOCG, espressione di eccellenza nelle annate migliori, un invecchiamento più prolungato, per un totale di 4 anni tra botte e bottiglia. Questi vini rossi pregiati sono predisposti a un ulteriore affinamento in bottiglia, durante il quale sviluppano una maggiore armonia, complessità aromatica e una setosità dei tannini che li rendono ancora più eleganti e piacevoli.Il prestigio e la qualità dei vini dell’azienda Fattoi hanno ottenuto un significativo riconoscimento da parte di autorevoli associazioni enogastronomiche italiane, tra cui l’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier), Slow Food e la guida Vini Buoni d’Italia del Touring Club Italiano.

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    2 m
  • Isola delle Falcole - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 19 2025

    Siamo molto felici di riavere al 25 Hours (speriamo in Paradiso più che all’Inferno o in Purgatorio!) in assaggio uno dei nostri ultimi colpi al cuore, un’azienda di cui ci siamo innamorati al primo sorso e che in tanti hanno già imparato ad amare. Tutto parte dalla posizione dei vigneti in quel di Panzano, considerabili dei Gran Cru nella regione del Chianti Classico. Caratteristiche uniche: l’altitudine, che giova all’acidità e alla freschezza dell’uva; l’esposizione dei vigneti, che varia da sud a sud-est e favorisce la maturità e la dolcezza del frutto; il terroir, caratterizzato dal galestro, che enfatizza la tipicità dei vini. Tutto rende il luogo ideale allo sviluppo di un percorso di viticoltura di qualità, volto all’esaltazione del vero protagonista del vino, il vigneto.Il percorso di Isola delle Falcole inizia nel 2015, quando Emanuele Graetz condivide un progetto con i suoi migliori amici. La passione comune per il vino di qualità e per le sfide porta i tre ragazzi a cercare un vigneto nella zona del Chianti Classico. Emanuele, Alessandro (Mannelli) e Niccolò (Righini) si innamorano di un piccolo fazzoletto di terra in una delle zone più vocate al mondo alla produzione di grandi vini: un solo ettaro e 200 mt tra Panzano e Montefioralle, a sud/sud-est e a 500 mt sul livello del mare. Soltanto un nome era possibile per quel piccolo angolo dove in passato nidificavano i falchi: nasce così Isola delle Falcole. Dopo due vendemmie, nel 2018 una grande opportunità: Maurizio e Loretta, dell’azienda agricola confinante, entrano in contatto con i tre soci. Notata la passione e la volontà ferrea di sviluppare un progetto di un certo livello, accordano ad Emanuele, Niccolò ed Alessandro la vendita di un complesso composto di due ettari e mezzo di vigna, cantina e bosco. Isola delle Falcole si struttura e dal 2022 ad oggi conta 18 ettari di proprietà, di cui 4 a vigneto – dai 35 ai 75 anni di età – e altri 4 convertiti a tale entro il 2030. A completare, un piccolo corpo aziendale umile e semplice, ma ideale per la vinificazione e invecchiamento dei vini. Isola delle Falcole ha preso forma, ma continua a crescere e noi la seguiremo insieme!

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    2 m
  • Cortedomina - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 18 2025

    Basta leggere l’etichetta per conoscere Cortedomina: “I tre cipressi sono quelli che si vedono all’ingresso, poi c’è la linea sotto la scritta CorteDomina che sta a significare la terra e la corona sta a significare il cielo. Nel mezzo tra la terra e il cielo ci siamo noi e tutto questo è racchiuso da una ghirlanda con i tralci aperti che significa l’abbraccio aperto al mondo e dunque verso gli altri. Il nome ha implicazioni di origine cattolica che fa riferimento ad una Corte in cui si erge sovrana la Madonna”.

    Giorgia Gueze, Andrea Bonora e la figlia Micol, sono bolognesi che dal 1978 hanno una casa a Vinci ma da pochi anni passano molto più tempo a Radda in Chianti, da quando hanno deciso di riacquistare da una famiglia inglese un casale che hanno trasformato in Cortedomina, piccola tenuta vitivinicola nel cuore pulsante della rinomata zona del Chianti Classico, situata tra Firenze e Siena. Qui in località Lo Spicchio si trova una bella esposizione soleggiata con frequenti gradevoli brezze, terreni venati di galestro e ricchi di scheletro, ampia escursione termica, elevata altitudine, tanta cura e passione della famiglia per una tiratura molto limitata di vini. L’azienda è molto impegnata in attività di accoglienza dall’agriturismo alle passeggiate alla ristorazione di alto livello.

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    2 m
  • Samuele Bosco-Roero - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 17 2025

    Il progetto “Bosco Samuele” parte qualche anno fa, per creare prodotti di qualità, con focus sull’artigianalità. È già nei vigneti che si delineano i tratti distintivi dei vini. Si parte da lavorazioni meccaniche e manuali poco invasive, attenzione alla biodiversità e niente diserbanti e fitofarmaci sistemici. I vigneti (circa 1ha), permettono lavorazioni mirate e una particolare attenzione al ciclo vitale di ogni ceppo. Tradizione con l’utilizzo di attrezzature e tecniche desuete in combinazione con attrezzature moderne, che non vanno a pregiudicare l’esito del vino. Artigianalità garantita e o vini puliti e privi di difetti che si discostano leggermente dai canoni tradizionali delle denominazioni rappresentate, con stile e carattere propri, senza però perderne i tratti distintivi, proprio perché frutto di tecniche e lavorazioni difficili da attuare in una grande realtà vinicola. Le piccole quantità di bottiglie rispecchiano questa filosofia e sono in grado di rappresentare al meglio il territorio del Roero in tutte le sue sfaccettature.

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    1 m
  • Paolo Angelini dal 1922 - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 16 2025

    Nel cuore del Piemonte (Monferrato, Piemonte), sulle dolci colline del Monferrato, la Società Agricola Angelini Paolo consiste di 40 ettari impiantati a vigneto su terreni che variano dai più calcarei a quelli più argillosi. La cantina, rinnovata, insieme a tecniche di produzione indirizzate ad esaltare la tipicità di ogni vitigno, permette di avere una gamma di vini molto varia. La storia ha insegnato il rispetto per i vitigni classici del Monferrato, la Barbera e il Grignolino, mentre la curiosità ha fatto osare con Viognier e Syrah. Quattro generazioni di vignaioli, per un futuro con radici che affondano in 100 anni di storia ed esperienza. Negli anni ’80 la superficie vitata raggiunge i 15 ettari e si iniziano ad imbottigliare le prime bottiglie. Nel 1995 l’azienda viene portata avanti da Paolo, omonimo del nonno. Mauro, quarta generazione e figlio di Paolo, entra nel 2004, seguito nel 2016 da suo fratello gemello Franco. Nel 2010 viene ammodernato l’impianto di produzione: le antiche vasche in cemento sono sostituite con più moderne in acciaio. Nel 2018 a soli due Km dalla cantina nasce il Punto Vendita Aziendale, costruito in bioedilizia in mezzo ad alcune vigne, diventato punto di riferimento con sala degustazione.

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    1 m
  • Mezzacorona: Alpe Regis - God Save The Wine c/o 25hours Hotel Firenze (29/05/2025)
    Jun 15 2025

    Una delle più grandi strutture italiane dedicate alla spumantistica di qualità porta il nome del leggendario re Rotari, promulgatore dell’editto che raccoglieva le leggi del popolo longobardo nel 634 che assunse in seguito il titolo onorifico di Flavio per richiamare il prestigio imperiale romano e bizantino.Nel cuore delle Dolomiti in Trentino si stagliano i vigneti di proprietà che danno vita agli spumanti Rotari Trentodoc: i venti freschi, il clima montano-mediterraneo, con gli influssi delle montagne a nord e del lago di Garda a sud e le forti escursioni termiche, rappresentano l’ambiente ideale per la coltivazione delle uve alla base di Rotari: Chardonnay e Pinot Nero. La forma di allevamento più diffusa nei vigneti è la pergola doppia trentina. Oltre a conferire al territorio un aspetto armonico e inconfondibile, questo tipo di allevamento consente di ottenere ottima acidità e buona struttura dei vini base, che danno vita all’eleganza e raffinatezza degli spumanti. I vigneti sono coltivati e seguiti con cura e dedizione dai soci agricoltori in ogni stagione, fino alla selezione e raccolta manuale delle uve. Non esiste inferno per questo modo di lavorare…

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    2 m
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