Climbing Memoir

La vita di Simone Moro è un potentissimo sogno verticale. È una vertigine scatenata da una passione assoluta, divorante. Quella passione che è la forza propulsiva indispensabile per realizzare grandi imprese, per andare oltre. Dopo diversi audiolibri dedicati a singoli momenti ed esperienze - dalla tragedia dell'Annapurna alla storica conquista del Nanga Parbat in inverno, alle attività con l'elicottero -, Simone Moro, avendo appena superato il crinale dei 50 anni, sente ora l'esigenza di ripercorrere il proprio cammino di alpinista.

Der Nanga Parbat liegt im Himalaja-Massiv. Er ist der neunthöchste Berg der Erde, seine Steilwand an der Südseite mit 4500 Metern die höchste Fels- und Eiswand der Welt. Reinhold Messner bezeichnet ihn als seinen Schicksalsberg, da er an ihm 1970 seinen Bruder Günther bei einer gemeinsamen Tour verlor. Er berichtet von seiner vergeblichen Suche nach dem Bruder, von den grauenvollen Stunden der Verzweiflung und zunehmender physischer Erschöpfung.

"Queen Of All She Surveys" is an essay written by author and mountaineering pioneer Maureen O'Neill chronicling alpine climbing with fellow women in the Pacific Northwest, and the dangers that accompany those who ascend these gorgeous, but unforgiving, mountains.

Tom Ballard fu "figlio della montagna" nel senso più profondo del termine. Non è un'ardita metafora, ma la sintesi di un rapporto che è stato prima genetico e poi animato da una passione esclusiva, irrefrenabile, assoluta. Era figlio di Alison Hargreaves, "la più forte delle donne alpiniste", secondo Reinhold Messner. E anche una delle più controverse: aveva scalato l'Eiger tre mesi prima di dare alla luce Tom, sollevando un vespaio di polemiche.

"Bis zur Grenze gefordert können wir alle mehr, als wir wollen." Reinhold Messner hat seine Grenzen immer wieder gesucht:

Von seiner ersten Besteigung eines 3000ers als Fünfjähriger bis zur Durchquerung der Wüste Gobi mit 60 Jahren. Seine Fülle an Erfahrungen, sein Ausreizen menschlicher Leidens- und Leistungsfähigkeit, seine ehrliche Anteilnahme am Leben der Bergvölker und schließlich auch sein soziales und politisches Engagement zeichnen diesen sehr persönlichen Bericht aus.

Simone Moro ripercorre vent'anni di spedizioni in Himalaya senza nascondere nulla, né le grandi soddisfazioni né le difficoltà e le rinunce. Il suo è un lungo viaggio di avvicinamento, dalle Alpi bergamasche fino in cima al sogno di raggiungere la vetta più alta della Terra. L'Everest per Simone non è solo una vetta da raggiungere, è la ragione per cui vale la pena di crescere, di camminare dal campo base alla cima, attraverso crepacci, successi, bufere improvvise, momenti di sconforto, incontri con amici veri e persone di cui è meglio non fidarsi.

A 44 anni e con 44 spedizioni alle spalle, Simone Moro - nel mezzo della sua straordinaria carriera alpinistica - ha sentito l'esigenza di raccontarsi e soprattutto di mettere a fuoco il senso di quello che lui definisce il suo sogno "quasi impossibile": la scelta di affrontare le massime vette del pianeta nella stagione più ostile, l'inverno.

Per la prima volta nella storia della letteratura di montagna, questo libro è stato scritto quasi interamente durante l'ascensione fino a oltre ottomila metri del Nanga Parbat, che Simone ha intrapreso alla fine del dicembre 2011.

Una ragazza si laurea in giurisprudenza. Ma il suo futuro le appare una nebbia, il presente bloccato. Trova il coraggio di partire e rinascere, tra le montagne. Una storia vera. Eva ha venticinque anni, si è da poco laureata in Giurisprudenza, ma la legge non è la sua passione. Vive a Roma, con la madre e la nonna, malata di Alzheimer. Le giornate sono confuse, offuscate, il futuro è avvolto da una nebbia e il presente pesa. Si è però, di recente, innamorata. Ma non di una persona fatta di carne e di ossa.

Tres homes i una muntanya; tres homes i una aventura impossible. Una expedició al Nepal més indòmit, el dels horitzons més llunyans i els pics més remots, amb escalades inversemblants, descensos intrèpids, reptes, riscos, perills i decisions a vida o mort.

Il rapporto dell'uomo con la montagna è antichissimo. La montagna, spesso ostile e pericolosa, l'ha protetto dai pericoli, gli ha permesso di cogliere il mondo dall'alto, nel suo insieme, di guardare il cielo e sentirsi più vicino all'infinito. È il luogo in cui l'uomo ritrova sé stesso, spingendosi oltre i propri limiti, nella solitudine delle cime, pur in mezzo ai compagni di cordata. Questo audiolibro è un mosaico di storie di eroi che si sono distinti sulle vette più alte del mondo, realizzando imprese eroiche, salvataggi rischiosi.

Reflective and literary and also entertaining and funny, David Stevenson's accounts move across the great climbing locations of the Western United States, with forays into the spires of the Alps and slip freely in time from the author's childhood when he could not wait to head west to his adulthood, with a wife and two sons, in which he still feels compelled by a longing to scale the heights.

When Vanessa O'Brien was made redundant in 2008 as part of the recession, she moved to Hong Kong with her husband for his career and resigned herself to being 'just the wife'. There she was, aged 46, bored, uninspired, unemployed. Was this going to be how she was going to live the rest of her life? One night in the infamous Kee Club, over shots of tequila, a friend suggested O'Brien climb Everest and that was the start of an epic journey she never looked back from as she climbed Everest, K2 and many other mountains. This is her inspirational story.

From the darkness of a six by eight foot cell in solitary confinement to the top of the highest peak in the Western Hemisphere, this is the captivating story of one man's struggle to recover from a troubled past. Charlie is known to his friends as an accomplished mountain climber and entertaining storyteller. Few know the story of his childhood, filled with neglect and abuse. Fewer still realize that he spent seven years of his youth in the shadow of juvenile detention and prison.