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il posto delle parole

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De: livio partiti
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Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori
Un quotidiano culturale
"ascoltare fa pensare"

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Arte Ciencias Sociales Espiritualidad Historia y Crítica Literaria
Episodios
  • Flavio Caroli "L'altra storia dell'arte"
    May 24 2025
    Flavio Caroli
    "La linea d'ombra dell'arte"
    Memoria Festival, Mirandola
    https://memoriafestival.it/evento/la-linea-dombra-dellarte/

    L’altra storia dell’arte. I vinti vincitori
    con Flavio Caroli e Bruno Gambarotta
    mercoledì, 28 maggio, ore 18:30
    Polo del '900 | Piazzetta Antonicelli, Torino


    Memoria Festival, Mirandola
    Venerdì 6 giugno 2025, ore 17:30
    La linea d’ombra dell’arte
    Con Flavio Caroli


    Tutti conosciamo i grandi artisti che hanno saputo scrivere con le loro opere la storia dell’arte. Ma per uno di loro quanti sono stati gli artisti incompresi dai contemporanei o dalla critica? Flavio Caroli propone una nuova storia, in cui trovano posto anche quegli artisti e mecenati meno “alla moda” ma che hanno comunque lasciato un segno nell’evoluzione del pensiero creativo.


    Flavio Caroli
    "L'altra storia dell'arte"
    I vinti vincitori
    Rizzoli Libri
    «Un'altra storia dell'arte è possibile: la storia dei vinti, le cui idee hanno alimentato e orientato il futuro.»



    La storia dell'arte è stata scritta dai vincitori, cioè dagli artisti che hanno avuto la possibilità di imporre la propria scala di valori. Ma certamente l'evoluzione degli eventi e delle idee non è stata determinata esclusivamente da questi, poiché, in realtà, la storia è stata spesso nutrita dal pensiero di coloro che, in qualche punto della loro vicenda terrena, sono stati ritenuti "vinti". A partire da questo assunto, attraverso una riscrittura di alcune vicende della storia dell'arte, l'autore indaga sugli artisti, i centri, i mecenati che, apparentemente vinti rispetto alla linea tradizionale, sono in realtà "vinti vincitori", perché le loro idee e le loro opere hanno nutrito e indirizzato l'evoluzione della disciplina. Artisti controversi, dimenticati o misconosciuti: Flavio Caroli ritorna a indagare la linea d'ombra dell'arte che da sempre lo interessa, di artisti come Lorenzo Lotto, Giuseppe Maria Crespi o Filippo de Pisis, incompresi dai contemporanei o dalla critica d'arte, di centri come la Mantova del Rinascimento o la Milano del primo Ottocento, messi in ombra da città più "alla moda", o delle alterne vicende di grandi mecenati come i Farnese. E racconta di come artisti e opere apparentemente vinti abbiano potuto comunque portare avanti la loro versione e creare idee tali da influenzare il futuro.


    Flavio Caroli storico dell’arte moderna e contemporanea, è nato a Ravenna nel 1945. Dopo gli studi, inizia la carriera accademica che lo porta a diventare docente di Storia dell’Arte Moderna prima presso l’Università di Salerno, poi a Firenze e infine al Politecnico di Milano e allo IULM. Ha dedicato i suoi studi alla linea introspettiva dell’arte occidentale, con molte pubblicazioni e mostre. Ha collaborato alle pagine culturali di numerose testate, tra cui il “Corriere della Sera” e il “Sole 24 Ore”. Fra i suoi libri: L’Anima e il Volto (1998), Il volto e l’anima della natura (2009), Il volto dell’amore (2011), Il volto dell’Occidente (2012), Anime e Volti. L’arte dalla Psicologia alla Psicoanalisi (2014), Il museo dei capricci. 200 quadri da rubare (2016). Nel 2023, per Solferino, ha pubblicato Storia sentimentale dell’arte. Un’educazione alla bellezza. Il suo ultimo libro è L’altra storia dell’arte (Rizzoli, 2024).



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    25 m
  • Ivano Dionigi "Magister"
    May 23 2025
    Ivano Dionigi
    Premio Luca Serianni
    Parole in cammino, Firenze

    Ivano Dionigi
    "Magister"
    La scuola la fanno i maestri non i ministri
    Editori Laterza
    www.laterza.it

    «Nel nostro Stato, la carica di gran lunga più importante sarà questa: il ministro dell’istruzione. Ecco perché il legislatore non deve mai permettere che l’istruzione dei giovani diventi una questione secondaria o marginale. Il primo punto, pertanto, sarà questo: eleggere a quella carica il migliore tra tutti i cittadini».
    Platone (Leggi 765d-766a)


    La scuola non stampa moneta, non crea lavoro, non garantisce felicità, ma è il luogo in cui si forma la nostra coscienza linguistica, critica, storica, etica, politica. È alla scuola che spetta l’educazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze,che sono la bellezza, l’unità e la speranza del Paese. Smettiamola di credere che il mondo, come scriveva Eliot, sia «proprietà esclusiva dei vivi», senza trapassati, né posteri. Disegniamo, invece, il volto di una scuola inedita che recuperi i perché interrogativi, che insegni a cogliere la profondità e la relazione tra le cose, che consenta di scoprire il valore del passato e della memoria e al contempo di inventare il mai visto e l’inaudito. Interrogare, intelligere, invenire: queste, dunque, le tre ‘i’, i fondamenti su cui costruire la formazione. Per teste ben fatte piuttosto che teste ben piene, come auspicava Montaigne, si deve frequentare il pensiero dei classici, fondativo e al tempo stesso antagonista del presente.
    Si comprende allora il significato della frase di Manara Valgimigli: «La scuola la fanno i maestri, non i ministri». Per tanti ha significato cambiare le sorti della loro vita perché è solo nel rapporto tra maestro e allievi che si sprigiona il campo di energia dell’educazione. Un’utopia? Una necessità vitale. Possiamo bearci dei trionfi della tecnica, ma è necessario che l’interrogazione di Socrate riequilibri lo slancio di Prometeo.


    Ivano Dionigi è professore emerito di Lingua e Letteratura latina dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. Già presidente della Pontificia Accademia di Latinità, è consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e dell’Educazione, direttore del Centro Studi “La permanenza del classico”, presidente di garanzia del Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco” e presidente del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.
    Tra i suoi libri: Il presente non basta. La lezione del latino (Mondadori 2016); Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Solferino 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Cortina 2020); Benedetta parola. La rivincita del tempo (Il Mulino 2022); L’apocalisse di Lucrezio. Politica, religione, amore (Cortina 2023).
    Per Laterza è autore diQuando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (2018) eSegui il tuo demone. Quattro precetti più uno (2020).



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    28 m
  • Igor Sibaldi "Come non essere stupidi"
    May 23 2025
    Igor Sibaldi
    "Come non essere stupidi"
    Esercizi di anticonformismo
    Mondadori Editore
    https://www.mondadori.it/libri/come-non-essere-stupidi-igor-sibaldi/


    «La parola “stupido” è entrata presto nel nostro vocabolario personale, a quattro anni sapevamo già che effetto fa sentirsela dire. “Stupido!” è un segnale d’allarme. Significa: attento, stai per superare una soglia psicologica che non conviene a nessuno, e dalla quale è difficile tornare. Abbiamo imparato presto a dirlo anche di altre persone: “Lui è uno stupido”. Pronunciare questa frase dà sollievo, perché sottintende: “Se ho notato che lui è uno stupido, ci sono buone probabilità che io non lo sia”. “Ma stupido in che senso?” Non l’abbiamo mai domandato neanche noi, per timore di essere presi per stupidi. Le aree della nostra esperienza nelle quali si può essere stupidi sono dodici; io, almeno, non ne ho contate di più.
    Ognuno le ha tutte, e tutte contribuiscono a plasmare il nostro mondo personale: conosciamo, agiamo, pensiamo, vogliamo, ricordiamo e dimentichiamo attraverso di esse. In Come non essere stupidi spiegherò come analizzare queste dodici funzioni, produttrici di realtà e di irrealtà. Sono tanto potenti quanto fragili, facilmente si bloccano, si istupidiscono; per fortuna, a ogni loro blocco si può porre rimedio, se ci si accorge. Di capitolo in capitolo appresterò un vero e proprio check-up psicologico e anche esistenziale, e per ciascuna delle dodici funzioni indicherò metodi ricostituenti, che vanno da semplici esercizi o prove di abilità a programmi rieducativi (cosa leggere, cosa ascoltare, di cosa conversare).»
    Oggi tira aria di conformismo, come raramente è accaduto in Occidente negli ultimi tre secoli. In tempi di conformismo c’è parità tra quello che è permesso dire e quello che la stragrande maggioranza crede di pensare e vuole sentirsi dire. Questo libro ci allena a esserlo un po’ di meno: conformisti e stupidi.

    Igor Sibaldi, di origine russa, è scrittore, filosofo, filologo, studioso di teologia. Ha di recente pubblicato per Mondadori l’ampio romanzo storico La Russia non esiste, prima parte di una trilogia che abbraccia tutto il Novecento. Tra i suoi titoli più noti, I Maestri invisibili, Libro degli Angeli, Il codice segreto del Vangelo. Ha tradotto Guerra e pace e altri classici russi; ha tradotto e commentato il Vangelo di Giovanni, dal greco, e buona parte della Genesi, dall’ebraico antico. Dal 1997 tiene frequenti conferenze in Italia, Svizzera e Centro America.


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    38 m
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