
Liguria, dal riscatto alla rinuncia. Casi virtuosi o luoghi abbandonati, la fotografia dei beni confiscati in regione
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Marco Lorenzo Baruzzo, responsabile Beni in Rete Liguria. Baruzzo traccia il quadro dell’aggressione patrimoniale alle mafie dal punto di vista quantitativo. Numeri, dati, stime per dipingere la quantità di beni presenti in Liguria e il loro utilizzo. Dall’analisi complessiva a quella di casi particolari, per rappresentare il destino del patrimonio sottratto alle mafie
Il caso positivo
A Bordighera per anni la società civile ha aspettato che una splendida villa venisse sgomberata dagli occupanti illegittimi. Confiscata a una delle più potenti famiglie di ‘ndrangheta della Liguria, la famiglia Pellegrino, l’edificio è stato liberato grazie alla grande mobilitazione della società civile che è stata in grado di spingere le istituzioni competenti a far rispettare le decisioni prese dalla giustizia. Il percorso di restituzione sociale, seppur all'inizio, rappresenta una vittoria dello Stato in un territorio in cui questa famiglia ha, per lungo tempo, dominato il mercato dell’illegalità.
Il caso negativo A Genova per i beni di una delle più importanti confische registrate nel nord Italia non esiste alcun progetto di riutilizzo. Tra i “carruggi” della città ligure, le proprietà dei Canforotta, storica famiglia di Cosa nostra trapiantata in città, sono abbondonati e versano in condizioni di degrado.
Scritto da Davide Pecorelli con la voce narrante di Viviana Marrocco.
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