
La Dea degli Ebrei. La sopravvivenza del divino femminile nella tradizione ebraica
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un programma di Adriano Ercolani
In questa nuova Adriano Ercolani ci parla di un testo sorprendente fin dal titolo: "La Dea degli Ebrei" di Raphael Patai (Venexia Editrice), coltissimo e poliglotta, intellettuale etnografo, storico, orientalista e antropologo. Un testo che, come leggiamo nella presentazione editoriale si pone "lo scopo di dimostrare come la religione popolare ebraica, lungi dall'aderire a un rigido monoteismo, conteneva fin dai tempi più remoti forti elementi politeisti, il principale dei quali era il culto della Dea Madre, sposa consorte del Dio della Bibbia.
La verità religiosa dell'esistenza di una dea, amorevole quanto terribile, in armonia coniugale o in contrasto rivendicante, a fianco di un Dio unico e onnipotente si manifestò trionfalmente in quella che può essere chiamata la svolta cabbalistica, in cui la dottrina mistico-mitica di Dio e della Sua Shekhinah si è inserita e ha mantenuto la sua presa. Dalla dea Asherah fino alla Shekhinah e alla Lilith della Kabbalah, l'esigenza spirituale popolare di una forza femminile compagna del Re del Mondo non si è mai sopita, è la Dea degli Ebrei".
Una produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia
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