
Congestion fee, Trasportounito: “Misura necessaria per la sostenibilità delle imprese”. Autotrasporto ai raggi x, la ricerca del Politecnico di Milano
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La "congestion fee" è una tariffa supplementare applicata dagli autotrasportatori in alcuni porti italiani per compensare i costi extra dovuti ai lunghi tempi di attesa per le operazioni di carico e scarico. Questa misura è già in vigore da un anno a Genova e da ottobre a La Spezia. Più recentemente, è stata introdotta a Marghera il 3 giugno, a Vado a partire da oggi, e a Livorno entrerà in funzione il 1° luglio.
Mentre alcuni operatori della logistica contestano questa tariffa, le associazioni degli autotrasportatori la difendono strenuamente. Giuseppe Tagnochetti di Trasportounito la definisce una "misura necessaria per compensare gli extracosti derivanti dai tempi di attesa prolungati nei porti, garantisce la sostenibilità delle imprese".
Queste dinamiche si inseriscono in un contesto più ampio del settore logistico. Una ricerca condotta dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, e presentata all’assemblea di Fai Conftrasporto a Bergamo, ha evidenziato alcuni punti salienti: il numero di imprese di autotrasporto diminuisce, ma i fatturati dell'intero comparto aumentano, parallelamente all'incremento dei costi. Si registra una crescente attenzione alla sostenibilità, mentre la carenza di autisti continua a preoccupare. Approfondiamo il tema con Damiano Frosi, uno dei curatori della ricerca.