
Antonin Artaud, la ricerca del sacro e del ritorno all'unità
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Acerca de esta escucha
un programma di Adriano Ercolani
In questa nuova puntata de "La Biblioteca del Conte", Adriano Ercolani ci parla de "L'arte e la morte", raccolta di scritti surrealisti di Antonin Artaud pubblicata recentemente da L'Orma.
A più di settant'anni dalla sua scomparsa, la voce di Antonin Artaud continua a sconvolgerci e inquietarci, accecandoci d’illuminazioni oscure con la potenza alchemica di un sol niger. L’influenza della sua ricerca radicale sui limiti del linguaggio e sul recupero del valore sacro del teatro è stata determinante su figure straordinarie della cultura del Novecento, da Carmelo Bene a Demetrio Stratos, da Julian Beck a Jerzy Grotowski, fino agli esperimenti contemporanei di Antonio Rezza.
Pur nei violenti contrasti blasfemi delle sue visioni allucinanti, nel suo apparente delirio emerge una coscienza critica lucidissima e una nobile e consapevole ricerca del sacro, sul sentiero perenne del ritorno all'Uno.
Una produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia
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