
Il primo taccuino di viaggio del 1980 da «Un Viaggio in Italia» del 1981-1983 di Guido Ceronetti
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Il nome Esperia me lo dovrò rammentare ogni momento.
Esperia, terra della sera, dove la democrazia ateniese degenera in tirannidi; terra Yin, dove il sole è temuto, come in Giappone, e le città e i borghi si offrono simili, casi incollate a case, per neutralizzare il sole, frantumare la vampa sulle tegole e le ardesie.
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Un Viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/06/un-viaggio-in-italia-del-1981-1983-di.html
A volte a piedi, a volte in treno, a volte in corriera, sempre con gli scrittori amati nella valigia: così Guido Ceronetti viaggiò in Italia in un periodo di circa due anni, fra il 1981 e il 1983, ispirato dall’editore Giulio Einaudi che aveva intuito sposarsi molto bene la sua indignazione satirica con il resoconto di viaggio.Ceronetti attraversa grandi città e piccole località di provincia, visita piazze, monumenti, musei, ma anche carceri, cimiteri, distretti di polizia, manicomi.Annota i manifesti affissi sui muri, le insegne dei negozi, e denuncia le volgarità che lo feriscono.Ma il libro non è solo un reportage splendidamente fazioso.E’ anche un taccuino affollato di pensieri, di citazioni, di idiosincrasie.
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